Nella
sclerosi multipla CLEC16A limita la patologia
ROBERTO COLONNA
NOTE E
NOTIZIE - Anno XXII – 08 marzo 2025.
Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale
di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a
notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la
sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici
selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori
riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.
[Tipologia del testo: RECENSIONE]
Tra i numerosi filoni di
ricerca sulla patologia della sclerosi multipla, uno dei più seguiti è
l’indagine sul ruolo delle cellule astrogliali. Dopo qualche decennio di studi,
ora sappiamo con certezza che gli astrociti promuovono la neuroinfiammazione e
la neurodegenerazione nella sclerosi a placche, mediante attività intrinseche
della cellula e grazie alla loro capacità di attivare e reclutare altri tipi
cellulari.
Atsushi Kadowaki
e colleghi coordinati da Francisco Quintana hanno condotto un FGS (forward genetic screen)
dell’intero genoma basato su CRISPR per indagare i regolatori delle risposte
proinfiammatorie astrocitarie. In tal modo, hanno individuato il gene 16A
contenente il dominio lectina C-type (CLEC16A),
associato alla suscettibilità alla sclerosi multipla, quale soppressore della
segnalazione del fattore nucleare kB (NF-kB). Il prosieguo della sperimentazione ha consentito di
identificare CLEC16A come soppressore delle risposte patologiche astrocitarie e
candidato target per la terapia della sclerosi multipla.
(Kadowaki
A. et al., CLEC16A in astrocytes promotes mitophagy and limits pathology
in a multiple sclerosis mouse model. Nature Neuroscience – Epub
ahead of print doi: 10.1038/s41593-025-01875-9, 2025).
La
provenienza degli autori è
la seguente: Department of Neurology, Graduate School
of Medicine, Faculty of Medicine, The University of Osaka, Suita (Giappone); Ann Romney Center for Neurologic Diseases,
Brigham and Women’s Hospital, Harvard Medical School, Boston, MA (USA);
Department of Immunology, National Institute of Neuroscience, National Center
of Neurology and Psychiatry, Tokyo (Giappone); Broad
Institute of MIT and Harvard, Cambridge, MA (USA); Department of Neurology, VA
Medical Center, Boston, MA (USA); Neuroimmunology Research Laboratory, CRCHUM
and Department of Neuroscience, Faculty of Medicine, Universite de Montreal,
Montreal, Quebec (Canada); Department of Immunology, Harvard Medical School,
Boston, MA (USA).
Studi del gene e di perturbazione di piccole molecole
in astrociti primari del topo e in astrociti derivati da cellule staminali
embrionarie umane, in combinazione con analisi multi-omiche, hanno consentito
ad Atsushi Kadowaki
e colleghi di stabilire che CLEC16A promuove la mitofagia,
limitando la disfunzione mitocondriale e l’accumulo di prodotti mitocondriali
che attivano NF-kB, l’inflammasoma
NLRP3 e la gasdermina D. L’inattivazione specifica
per gli astrociti di Clec16a accresceva l’attivazione in NF-kB, NLRP3 e gasdermina D in
vivo, peggiorando l’encefalomielite autoimmune sperimentale, in un modello
murino di sclerosi multipla. Inoltre, i ricercatori hanno rilevato la perdita della
capacità mitofagica e l’attivazione della gasdermina D in astrociti provenienti da campioni di
individui affetti da sclerosi multipla.
Questi risultati identificano CLEC16A quale
soppressore delle risposte patologiche degli astrociti e, conseguentemente,
quale potenziale bersaglio terapeutico nella terapia della sclerosi multipla.
L’autore della nota ringrazia
la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle
recensioni di
argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito
(utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).
Roberto Colonna
BM&L-08 marzo 2025
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